Saranno portati in campo di segregazione ed i loro beni saranno confiscati.
(Cronaca Pedrazzi, 11 dicembre 1943)
[Il solido, allestito nei pressi della Sinagoga, è dedicato a Guido Melli, arrestato a Modena il 12 novembre 1943, morto ad Auschwitz il 24 maggio 194
Proprio per protesta contro le leggi razziali, il 29 novembre 1938 si suicida lanciandosi dalla Ghirlandina l’editore modenese Angelo Fortunato Formiggini. Grazie a parroci, militanti antifascisti, semplici cittadini, ma anche funzionari pubblici, la Comunità ebraica modenese riesce a salvarsi quasi per intero.
Nel 1938, momento in cui la promulgazione delle leggi razziali li escluderà dalla società civile, gli ebrei modenesi - in città 267, 60 dei quali iscritti al partito fascista - sono totalmente integrati al resto della popolazione e appartengono a tutti i ceti sociali.
Sono tredici le persone, sorprese per lo più in altre province, deportate ad Auschwitz o uccise mentre tentano di passare la linea del fronte.
All'interno della Sinagoga, costruita nel 1873 e sopravvissuta intatta alla guerra, una lapide riporta i nomi di 25 membri della Comunità di ebraica di Modena e Reggio Emilia morti tra il 1943 e il 1945. Undici sono i modenesi riconosciuti Giusti fra le Nazioni per il loro impegno nel salvataggio degli ebrei.
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