Ricordo della strage alle Fonderie Riunite

 

Trascrizione integrale

Appunti scritti da on.Gina Borellini (Archivio Gina Borellini, Centro documentazione donna di Modena)


Il giorno 9 Gennaio 1950 mi trovato alla Camera del lavoro quando verso le 11 mi venne riferito da due operai che alle Fonderie la polizia sparava.

Assieme all’On. Cremaschi decidemmo di recarci sul posto mentre il sen. Pucci ed altri si recarono in questura. Arrivati in via Ciro M[enotti]. scendemmo dalla macchina e proseguimmo a piedi in direzione delle fonderie.- ove si udirono degli spari onde poter intervenire ed evitare incidenti arrivati davanti al primo cancello della officina Alfieri Maserati, vedemmo sopra giungere una colonna di carabinieri e Polizia – sopra automezzi e 2 auto blinde - capeggiate da una macchina ove fra gli altri prendeva posto il Vice Questore Giuliano.

Pensammo io e Cremaschi di poter parlare con Lui e li facemmo cenno di fermarsi. Ma benché il V. Questore ci avesse notati proseguì in direzione delle fonderie. L’ultimo autocarro si fermò – 4 o 5 carabinieri scesero e cominciarono a colpire col calcio dei moschetti gli operai che sostavano a gruppetti ai lati della strada v[ia] C[iro] Menotti.

I carabinieri capeggiati da un ufficiale che impugnava una piccola rivoltella inseguirono gli operai che per sottrarsi ai colpi erano entrati in parte dal suddetto cancello correndo verso i campi – sparando con i moschetti e con rivoltella. Mentre io che per urti ricevuti ero andata quasi per terra venivo segnalata da Cremaschi ai carabinieri quale deputato, rialzatami facevo notare che quelli non erano i sistemi da adoperarsi contro i cittadini invitando l’Ufficiale e i carabinieri a non sparare. L’ Ufficiale con forza ed arroganza disse Vadi via, andatevene via, altrimenti ce ne sarà anche per voi.

Vista la impossibilità di poter discutere onde portare a termine ciò che mi ero prefissa – ciò fare opera di pacificazione, decidemmo di andar in Questura sperando di trovare persone che avessero maggior controllo di se stessi. Siccome la macchina era di già tornata indietro pensai di fare capo prima alla CDL. Arrivata seppi che altri deputati erano già andati rimasi lì. In Questura andò l’On. Cremaschi.

Sapevo che nessuna piazza era ancora stata autorizzata per fare il comizio nella giornata dell’otto fino al mattino del 9.

Inoltre che le maestranze fino dal giorno della serrata sostavano davanti la fabbrica in segno di protesta, ed il giorno 9 prima che fosse comunicato lo sciopero erano stati allontanati colla [con la] forza dalla Polizia. 

G. B.