Attilio Bartole (Pola 16 settembre 1906 - Modena 15 febbraio 1997

Attilio Bartole, nato a Pola il 16 settembre 1906, fu rappresentante della corrente moderato-conservatrice della Democrazia cristiana di Modena, dove si trasferì a metà degli anni Venti per frequentare l’Università. Dopo una lunga militanza nella Fuci modenese, di cui fu presidente dal 1926 al ’28, si laureò in farmacia e chimica; negli anni seguenti fu noto in città per l’attività di farmacista, ricoprendo alla fine degli anni ’40 la carica di direttore delle farmacie comunali.

Insieme all’ex popolare modenese Alessandro Coppi, nella seconda metà del 1943 Bartole contribuisce alla nascita della Dc locale, di cui fu rappresentane nel Cln: per l’impegno dimostrato in campo organizzativo e informativo riceverà la medaglia di bronzo. Terminata la guerra, viene eletto nel Consiglio comunale, ove rimane fino al marzo del 1947. In occasione del Referendum istituzionale del 1946, Bartole sostiene con decisione la scelta per la repubblica dalle pagine di «Democrazia», il settimanale della federazione democristiana modenese. Da sempre scettico sulla collaborazione Dc-Pci-Psiup, contribuisce allo spostamento del proprio partito verso posizioni più moderate, raccogliendo così le simpatie di agrari e industriali. La linea conservatrice ottiene un importante risultato durante il III Congresso provinciale nell’ottobre 1946: la direzione, detenuta in quel momento dai giovani ex partigiani Ermanno Gorrieri e Luigi Paganelli, passa infatti allo stesso Bartole, aprendo il periodo di egemonia della destra interna che durerà fino al 1958. In occasione della compilazione delle liste per le elezioni del 1948, la corrente moderata esce ulteriormente rafforzata, collocando il segretario al secondo posto – subito dopo Coppi – fra i candidati del Collegio di Parma per la Camera dei deputati. Nel marzo 1948 Bartole si dimette quindi dalla segreteria della Dc modenese e venne sostituito da Gian Paolo Feltri, membro del Comitato provinciale. Il 18 aprile Attilio Bartole è il primo dei non eletti, con 21.556 preferenze: la mancata elezione riaccende i contrasti tra la corrente moderata e quella di sinistra, quest’ultima accusata di aver boicottato l’ex segretario provinciale. Un anno dopo, il 23 marzo 1949, Bartole riesce tuttavia a essere ammesso a Montecitorio, in sostituzione dell’on. Michele Valenti deceduto pochi giorni prima.

Fu membro della Camera dei deputati per cinque legislature, fino al 1972. Nel suo primo quadriennio fece parte della V Commissione difesa, dell’XI Commissione lavoro - emigrazione - cooperazione - previdenza e assistenza sociale - assistenza post bellica - igiene e sanità pubblica e dal 1951 della II Commissione rapporti con l'estero, compresi gli economici – colonie.

Fu particolarmente attivo nei lavori della Camera, con numerosi interventi e proposte di legge (ne presentò 19 tra 1949 e ’53) da cui emergono aspetti riconducibili anche a ragioni biografiche: per i suoi natali, fu sempre impegnato nella difesa dei profughi istriani e dell’““””italianità” di Trieste e dell’Istria; per la sua formazione accademica e professionale, si interessò invece a questioni legate alla gestione delle farmacie e alla vendita di prodotti chimici e alla sanità più in generale. Conscio infatti dell’inadeguatezza dei servizi sanitari modenesi, riuscì nel ‘51, in concerto con Coppi, a far approvare i finanziamenti per la costruzione del Policlinico di Modena.

Entrato negli ultimi anni di vita nel Terzo ordine francescano, Attilio Bartole morì a Modena il 15 febbraio 1997.

 

Riferimenti
Pietro Alberghi, Le origini della Democrazia cristiana modenese, 1943-1948, Istituto De Gasperi dell’Emilia Romagna, Bologna 1992.

Camera dei Deputati – Portale storico, Attilio Bartole, url: http://storia.camera.it/deputato/attilio-bartole-19060916#nav (visualizzato il 10 apr. 2018).

Dario Mengozzi (a cura di), La “sinistra (cattolica) modenese”. Cronaca di una singolare esperienza di politica di base, Centro culturale Francesco Luigi Ferrari, Modena 2009.

Morto Bartole, uno dei padri della Dc, in «il Resto del Carlino», 16 feb. 1997.

Giuliano Muzzioli, Modena, Laterza, Roma-Bari 1993.

Paolo Trionfini (a cura), (Quasi) un’autobiografia. L’ultima intervista di Ermanno Gorrieri, Centro culturale Francesco Luigi Ferrari, Modena 2007.