La Bosnia-Erzegovina è un potenziale paese candidato. Nel giugno 2008 era stato negoziato e sottoscritto un Accordo di stabilizzazione e di associazione (ASA)*, ma la sua entrata in vigore era stata congelata, principalmente perché il paese non aveva recepito una sentenza chiave della Corte europea dei diritti dell'uomo. L'«approccio rinnovato» dell'UE nei confronti del paese, che punta maggiormente sulla governance economica, ha consentito la tanto attesa entrata in vigore dell'ASA* il 10 giugno 2015.
Il 15 febbraio 2016 il paese ha presentato domanda di adesione. Nel maggio 2019 la Commissione ha pubblicato il suo parere, compreso un elenco di 14 priorità chiave per la Bosnia-Erzegovina, sulla base delle risposte della Bosnia-Erzegovina a un questionario completo. Una delle 14 priorità fondamentali è garantire il corretto funzionamento del Comitato parlamentare di stabilizzazione e di associazione (SAPC), la dimensione parlamentare dell'ASA. Nel luglio 2020, quasi cinque anni dopo la prima e finora unica riunione del SAPC del novembre 2015, il parlamento della Bosnia-Erzegovina ha votato il regolamento del SAPC, aprendo così la strada alla sua adozione formale da parte del Comitato nel giugno 2021.
https://www.consilium.europa.eu/it/policies/enlargement/bosnia-herzegovina
I paesi dei Balcani devono aspettare per entrare in Europa