Non tardò l’attimo che il primo scoppio di bombe venne: erano le 14.40.
(Cronaca Pedrazzi, 13 maggio 1944)
[Il solido, allestito in piazza Redecocca, è dedicato a Rosa Savazzi, morta sotto i bombardamenti del 13 maggio 1944]
Piazza Redecocca nasce dal bombardamento del 13 maggio 1944. La zona densamente abitata tra via Tre Re e Via San Paolo è infatti una delle zone più colpite e diversi edifici sono completamente sventrati dalle bombe. Dopo l’8 settembre 1943 gli orari e i ritmi del lavoro dipendono dal suono delle sirene di allarme aereo e dal coprifuoco. In città vengono allestiti rifugi sotterranei e scavate trincee per proteggere i cittadini. Negozi, portici e beni artistici sono riparati da sacchi di terra. Anche la circolazione di mezzi pubblici e privati è quasi azzerata a causa del razionamento di carburante. La popolazione cambia: mentre i cittadini cercano rifugio nelle campagne, contemporaneamente arrivano in città profughi e sfollati provenienti da luoghi già distrutti. Modena subisce circa 176 incursioni tra cui tre bombardamenti particolarmente micidiali per la città: il 14 febbraio 1944 viene attaccato il cuore produttivo della città in zona Sacca e San Cataldo; il 13 maggio – il più devastante – è colpito, per errore, il centro storico; il 22 giugno di nuovo gli stabilimenti industriali adiacenti la stazione dei treni. Alla fine l'esito sarà di 368 morti.