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Rivoluzio Gilioli, un anarchico modenese tra Francia e Spagna

Rivoluzio Gilioli nasce a Rovereto sulla Secchia, frazione di Novi di Modena, il 21 giugno 1903. Fin da ragazzo si impegna nel movimento anarchico e nel 1919, a soli sedici anni, diventa segretario dei Gruppi giovanili comunisti anarchici ed è assunto come contabile dalla Camera del lavoro sindacalista. È tra gli organizzatori del furto di mitragliatrici compiuto ai danni di una caserma di Modena, deciso dagli anarchici modenesi in risposta all’eccidio compiuto in piazza Grande da carabinieri e Guardia regia il 7 aprile 1920, per essere così in grado di difendere con le armi le manifestazioni operaie. Nel giro di poche settimane sono individuati ma Gilioli riesce a sfuggire alla cattura e ripara clandestinamente in Francia, dove successivamente viene raggiunto dal resto della famiglia che si stabilisce definitivamente a Fontenay-sous-Bois, nella banlieu parigina.

Negli anni Trenta assume un ruolo importante nel movimento anarchico esiliato. Partecipa alla campagna contro la condanna a morte di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, promuove con Camillo Berneri e Antonio Cieri la pubblicazione del quindicinale anarchico “Umanità nova”, partecipa allo sciopero generale antifascista del febbraio 1934, promuove campagne per il diritto d’asilo, è tra gli organizzatori del Convegno d’intesa degli anarchici emigrati in Europa e nel giugno 1936 redige con altri un manifesto contro la guerra in Etiopia

Nel novembre 1936 raggiunge la Spagna, dove già si trovano il fratello Equo, il padre Onofrio, la sorella Siberia e il cognato Renzo Cavani. Da Barcellona raggiunge la colonna italiana ad Almudevar ma, dopo pochi giorni, il comando della divisione Ascaso lo destina al comando (con il grado di capitano) di una Compagnia del genio. Dopo la militarizzazione dell’esercito repubblicano è nominato comandante della Compagnia del genio della 28a divisione (Bataillon des Ingenieros, division Ascaso). Il 16 giugno 1937, mentre compie un giro d’ispezione in località Terraza, Carrascal n. 2, vicino a Huesca, è ferito gravemente da una pallottola nemica. Muore il 21 giugno, giorno del suo compleanno, nell’ospedale di Barcellona.